Partendo dalla definizione di “Perito Industriale”, derivante dal latino Peritus e industrius ossia colui che è esperto nella produzione di beni e materiali su larga scala, è facile capire come sia ampio il raggio di azione dei nostri tecnici.

Il Perito Industriale del nuovo millennio è colui che crea, che costruisce e trasforma l’ambiente, ma anche colui che controlla, progetta, collauda le costruzioni, gli impianti, i veicoli.

I Periti Industriali, siano essi lavoratori autonomi o dipendenti, ricoprono vaste aree di competenza a seconda della specializzazione intrapresa durante il percorso di studi: dall’elettrotecnica all’edilizia, dalla chimica alla meccanica, dall’informatica alla termotecnica, per citarne alcune.

In ragione dell’ultima riforma degli Istituti tecnici (c.d. Riforma Gelmini), vi è stata una notevole razionalizzazione delle specializzazioni, cosicchè i precedenti 26 indirizzi sono stati ricondotti in 9 macroaree:

  1. Meccanica, meccatronica ed energia
  2. Trasporti e logistica
  3. Elettronica ed elettrotecnica
  4. Informatica e telecomunicazioni
  5. Grafica e comunicazione
  6. Chimica, materiali e biotecnologie
  7. Sistema moda
  8. Agraria, agroalimentare e agroindustria
  9. Costruzioni, ambiente e territorio

Oggi, e fino al 28 maggio 2021, per iscriversi all’Albo Professionale dei Periti Industriali, occorre:

  • Il Diploma rilasciato da un Istituto Tecnico Industriale “Diploma di Perito Industriale Capotecnico”, (se ottenuto prima della cosiddetta Riforma Gelmini) o di un Diploma rilasciato da un Istituto di Istruzione Secondaria Superiore, settore tecnologico di istruzione tecnica con specializzazione in uno degli indirizzi di cui sopra (se ottenuto dopo la Riforma a partire dal 2015).
  • Iscriversi al Registro dei Praticanti e, successivamente, svolgere un periodo di praticantato pari a 18 mesi presso uno studio professionale o presso un’azienda come dipendente con mansioni, per entrambi i casi, inerenti la propria specializzazione.
  • Contattare la segreteria del Collegio per il rilascio del “certificato di compiuta pratica”.
  • Iscriversi e superare l’Esame di Stato che fornisce l’abilitazione all’esercizio della professione.

Dopo il 28 Maggio 2021, per effetto della Legge n. 89/2016, per iscriversi al Collegio sarà necessario essere in possesso del titolo di Laurea Triennale fra quelli elencati all’Art. 55 del DPR n. 328 del 2011, previo svolgimento del tirocinio di sei mesi nell’ambito del corso di studi e del superamento dell’esame di Stato.

ATTENZIONE: Per iscriversi all’Albo senza il titolo di Laurea è indispensabile iniziare il praticantato, con annessa iscrizione al Registro dei Praticanti, ENTRO il 28/05/2021. L’esame potrà essere sostenuto anche dopo questa data.